Comunicati stampa

25 anni della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia - "È così dolce quando fa pipì!": e la sfera privata?

I genitori spesso non sono consapevoli di violare la sfera privata dei loro figli postando sui social network foto e video che li ritraggono.

25 anni della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia! Per noi, il Gruppo di lavoro sui diritti dei bambini e dei giovani, è un motivo per festeggiare: 25 anni fa sono stati dati ai più deboli della società dei diritti che li rafforzano e proteggono.

Il Gruppo di lavoro sui diritti dei bambini e dei giovani, insediato presso l'ufficio della Garante per l'infanzia e l'adolescenza, coglie l'occasione dell'odierna giornata dei diritti dell'infanzia per sensibilizzare i genitori e invitarli alla riflessione su come essi stessi, per quanto inconsapevoli, gestiscono i diritti dei loro figli.

Il diritto alla sfera privata (art. 16 della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia) stabilisce chiaramente che nessun fanciullo può essere fatto oggetto di interferenze arbitrarie o illegali nella sua vita privata, né di affronti al suo onore e alla sua reputazione.

"I genitori", spiega la Garante per l'infanzia e l'adolescenza Paula Maria Ladstätter, "si preoccupano dei pericoli ai quali i loro figli si possono esporre navigando in internet, ma spesso dimenticano, purtroppo, che loro stessi possono mettere in imbarazzo i loro figli o danneggiarli con un comportamento poco accorto".

Per esempio, postano foto dei loro bambini mentre fanno pipì o video in cui hanno crisi di rabbia, scrivono commenti o riferiscono di esperienze, anche intime, che li riguardano, senza pensare a dove andranno a finire queste foto o questi video, a quanti hanno la possibilità di scaricarli e attraverso quanti piazze virtuali potranno passare. Onestamente, nessun adulto sarebbe felice se un'altra persona pubblicasse cose simili su di lui. Non solo: anche la lettura di lettere, sms o e-mail indirizzare al bambino o alla bambina è una violazione della sfera privata.

Il Gruppo di lavoro sui diritti dei bambini e dei giovani rivolge quindi un accorato appello ai genitori, invitandoli a riflettere sui loro comportamenti nei social network per garantire tutela ai minori e rispettare la loro sfera privata.

 

MC

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