Comunicati stampa

Profughi minorenni non accompagnati con esperienze traumatiche

La Garante per l'Infanzia e l'adolescenza Paula Maria Ladstätter esorta a prestare particolare attenzione ai più deboli tra i profughi.

Attualmente, secondo le stime di organizzazioni che si occupano di profughi, ci sono dai 6 ai 10 milioni di bambini e giovani in fuga da soli, ovvero non accompagnati. Sono minori che nel loro Paese d'origine hanno vissuto o assistito a torture, assassinii, persecuzioni politiche, guerre civili, conflitti armati o la completa distruzione delle loro basi di sussistenza. Molti di loro non hanno mai sperimentato, fino a oggi, una vita in sicurezza e "normalità", con regolare frequenza della scuola e senza alcun bisogno economico. Molti dei giovani profughi sono traumatizzati a causa di quanto hanno vissuto nella loro terra d'origine e durante la fuga.

I motivi per cui dei minori si trovano a fuggire da soli, e quindi senza accompagnamento dei genitori o di altri adulti, sono molteplici. Le famiglie possono essere state separate già nella terra d'origine a causa dell'arresto dei genitori, oppure parenti e genitori sono morti in guerra; ma succede anche che siano gli stessi genitori a far fuggire i loro figli.

I minori non accompagnati sono sottoposti a pressioni particolarmente forti: molto spesso devono affrontare completamente soli la perdita dei genitori, e sempre da soli elaborare gli eventi traumatici. Il fatto di non essersi potuti congedare dalla famiglia e dagli amici li rende tristi, sradicati e depressi; le esperienze traumatiche vissute sono fonte di disturbi del sonno, incubi, mancanza di concentrazione a scuola, aggressività, tendenza a ritrarsi.

Queste esperienze sono state vissute da molti di loro come perdita di fiducia: i loro genitori e le loro famiglie hanno potuto proteggerli solo in modo limitato. Devono quindi essere aiutati a riacquistare il coraggio di fidarsi e a ritrovare voglia e interesse nell'allacciare relazioni con le altre persone, perché queste aiutano a trovare un appoggio e a riacquistare una quotidianità. È importante che i giovani vengano sostenuti a livello emozionale, e che venga messo a loro disposizione l'aiuto necessario; è necessario e imprescindibile creare offerte terapeutiche adeguate per minori non accompagnati con esperienze traumatiche.

La Convenzione ONU sui diritti dell'Infanzia del 1989 prevede espressamente, all'art. 22, comma 1, l'obbligo per gli Stati sottoscrittori di offrire la protezione e l'assistenza umanitaria necessarie al fanciullo che cerca di ottenere lo status di rifugiato o è considerato tale, indipendentemente dal fatto che sia o meno accompagnato dai genitori o da altre persone. La domanda "Profugo vero o profugo solo per ragioni economiche?" è, qui, del tutto fuori luogo.

MC

Logo - Südtiroler Landtag