Comunicati stampa

La Garante per l'infanzia sollecita l'apertura di una clearing-house per minori non accompagnati

Nel 2016 sono arrivati in Alto Adige 348 minori non accompagnati. A livello nazionale, il numero di arrivi - pari a 25.800 minori - è raddoppiato rispetto al 2015.

La Garante per l'Infanzia e l'adolescenza della provincia di Bolzano è allarmata dal grande numero di profughi minorenni che arrivano in Alto Adige senza parenti: "I giovani hanno bisogno di protezione", sollecita Paula Maria Ladstätter facendo riferimento in particolare ai pericoli che incontrano le ragazze profughe in viaggio da sole. La Garante sollecita per questo l'apertura di una cosiddetta clearing-house per minori non accompagnati, sull'esempio di Austria e Germania che hanno già provveduto in questo senso. Il finanziamento verrebbe assunto per il 90% dal sistema nazionale di protezione per richiedenti asilo SPRAR. La Garante apprezza inoltre il tavolo di confronto per i profughi bisognosi di tutela a cui il Comune di Bolzano ha invitato soggetti attivi nel lavoro con queste persone.  

I posti per minori non accompagnati nella bolzanina "Casa Conte Forni" e in diverse comunità altoatesine di accoglienza per giovani sono più che esauriti. Secondo la legge, i minori non possono essere accolti insieme ad adulti sconosciuti: "Ragazze e ragazzi profughi non accompagnati hanno bisogno di particolare tutela e di un accompagnamento orientato alle esigenze dei giovani", dice Paula Maria Ladstätter, sottolineando che la situazione è precaria e la politica chiamata a intervenire. A questo scopo, la Garante suggerisce l'apertura di una casa per minori bisognosi di tutela: in Austria o Germania questo tipo di strutture sono dette clearing-houses, in quanto centri di competenza per ricovero, prima accoglienza e assistenza a minori non accompagnati. In collaborazione con altri partner competenti, anche nella clearing-house bolzanina dovrebbe essere offerto un chiarimento (clearing) giuridico e sociopedagogico, nonché ulteriori possibilità di assistenza. Per poter ottenere il finanziamento principale tramite il Ministero degli Interni, il Comune di Bolzano dovrebbe aderire al sistema di asilo nazionale SPRAR: "Se il Comune presentasse al più presto in questa sede un esaustivo progetto di clearing house, con grande probabilità la casa per minori sarebbe finanziata al 90%", dice Ladstätter. Il restante 10% dovrebbe essere coperto dalla città capoluogo.

La Garante per l'Infanzia e l'adolescenza saluta con favore il fatto che i responsabili politici di Bolzano abbiano reagito senza indugio alla morte del 17enne Ameil Temergen nel novembre scorso. Il profugo minorenne proveniente dall'Eritrea, nel tentativo di raggiungere il fratello in Germania, era stato travolto da un treno. In seguito al tragico evento, il Comune ha istituito nel novembre scorso un tavolo di confronto su richiedenti asilo particolarmente a rischio. Vi partecipano volontari e volontarie, nonché responsabili di organizzazioni e associazioni che operano con i profughi. La stessa Paula Maria Ladstätter vi prende parte: "Se il Comune aderisce allo SPRAR, potrà realizzare ben presto questa casa per profughi minorenni, offendo in questo modo un importante contributo per il bene di queste giovani persone".

 

MC

Logo - Südtiroler Landtag