Comunicati stampa

I bambini in fuga sono i più vulnerabili tra tutti

Oggi è la giornata mondiale dei profughi. Ogni sette profughi uno è minore e non accompagnato. Solo nel 2018 sono arrivati In Italia 2.171 minori soli. Necessitano di una protezione particolare. La Garante per l’infanzia e l’adolescenza dell’Alto Adige mette in guardia da casi di sfruttamento, violenza, prostituzione e lavoro minorile.

I bambini in fuga devono fare i conti con tutto: violenza sessuale, matrimoni combinati, mutilazione genitale, carcere, morte. In Italia la percentuale dei minori stranieri non accompagnati è in continuo aumento. A giugno il numero di richiedenti asilo arrivato in Italia via mare è stato pari a 14.330. Il 15% di questi era composto da minori (2.171 femmine e maschi). Due anni fa il tasso di arrivi era pari al 13%. Sono fortemente traumatizzati e non si sentono al sicuro, nemmeno quando si trovano sul territorio italiano. Da anni l’Ufficio della Garante per l’infanzia e l’adolescenza si occupa di minori stranieri non accompagnati. Nell’ultimo anno ha provveduto inoltre a formare 65 tutori volontari, 36 dei quali sono iscritti nel registro corrispondente presso il Tribunale per i Minorenni. Essi per i minori stranieri non accompagnati diventano una sorta di genitori sociali.

I minori stranieri non accompagnati sono bambini - spesso tra i 15 e i 17 anni - che fuggono dalla propria patria senza una persona adulta che li accompagni. Alcuni sono partiti con i loro genitori, ma li hanno persi già alla prima frontiera: Affrontano dei percorsi pericolosi attraverso l’Africa e l’Asia, sono testimoni della morte di altri profughi e temono in continuazione per la propria vita. Sono esposti al pericolo permanente di capitare nelle mani di trafficanti di esseri umani oppure di essere rispediti nel loro paese di origine. Spesso vagano per anni. Nel loro difficile percorso sono esposti al freddo, al caldo e alla fame. Anche una volta arrivati sul territorio italiano rischiano di diventare vittime di sfruttamento. Per quel che riguarda una vita migliore, a loro resta solo la speranza.

La Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Paula Maria Ladstätter, ha parlato con numerosi ragazzi e ragazze e afferma: “I minori devono decidere da soli se si tratta di un amico o un nemico”. La loro quotidianità è costellata di paura e disperazione. Paula Maria Ladstätter si rallegra del fatto che molti altoatesini si sono resi disponibili a diventare tutori volontari per i minori stranieri non accompagnati. Un tutore volontario trascorre del tempo con il minore, si occupa di adempimenti burocratici, organizza attività per il tempo libero, lo mette in contatto con altri giovani, lo accompagna a visite mediche, lo aiuta nella ricerca di un lavoro, gli insegna l’italiano e il tedesco. “Questa è una possibilità per supportare i giovani migranti in maniera sostenibile, per permettere loro di vivere in Alto Adige in maniera dignitosa e sicura” spiega la Garante per l’infanzia e adolescenza.

Per diventare tutore volontario, gli interessati, che abbiano già compiuto i 25 anni di età, seguono un percorso di 17 ore e vengono poi inseriti nel registro corrispondente presso il Tribunale. Per ulteriori informazioni potete rivolgervi alla Garante per l’infanzia e l’adolescenza al numero 0471 946 050 oppure via mail a info@garanteinfanzia-adolescenza-bz.org.

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