Comunicati stampa

No al panico, sì a dialogo ed esempio - Ladstätter in occasione della Giornata mondiale contro la droga

La prima sigaretta, la prima birra, la prima canna: molti giovani fanno esperienze con droghe senza cadere nella dipendenza. “Agli adulti consiglio di mantenere il dialogo anche dopo la scoperta del consumo da parte dei figli”, così Ladstätter.

La maggior parte dei genitori si spaventano, quando si tratta di droghe: alcuni non ne parlano con figli e figlie, altri raccontano storie terrorizzanti. Dovrebbero invece creare una realistica consapevolezza nei loro ragazzi fin da piccoli, sostiene la Garante per l’infanzia e l’adolescenza Paula Maria Ladstätter, secondo cui in Alto Adige sta aumentando l’abuso incontrollato di un mix di alcool e droghe, fonte di aggressività e piccola criminalità. 

Sperimentare mezzi inebrianti e illegali è pratica diffusa, nella pubertà, secondo la Garante per l’infanzia e l’adolescenza. I genitori dovrebbero informare, e il più presto possibile: si tratta di fare chiarezza sui rischi e sulle conseguenze penali, ma anche, molto razionalmente, sugli effetti delle droghe. Scoppi di rabbia e divieti non servono, nel momento in cui si sorprendono i giovani: “I ragazzi”, spiega la Garante, “vogliono emanciparsi dai genitori e provare il nuovo: è qui che inciampano anche nelle droghe”. Solitamente si tratta di cannabis (marijuana e hashish), ma la tendenza va anche verso ecstasy e droghe da party, e – pochi casi, ma in aumento – verso cocaina ed eroina.

Lo studio sui giovani 2016 dell’ASTAT ha rilevato che gran parte dei giovani e delle giovani altoatesini che sperimentano le droghe non le consumano regolarmente: molti lo fanno solo a scopo di intrattenimento. La disponibilità al rischio e il fascino di superare le barriere e sfuggire dalla realtà portano anche al consumo di sostanze psicoattive illegali.

A livello nazionale si allungano i tempi di consumo di cannabis. Appena più di un quarto dei ragazzi 15enni ammette di aver consumato almeno una volta cannabis, mentre per le ragazze si tratta di un quinto. I giovani e le giovani altoatesini sono, a confronto con quelli delle altre regioni d’Italia, al penultimo posto; quasi tre quarti dei ragazzi e delle ragazze tra i 14 e i 25 anni dichiara di non aver mai assunto droghe.

Anche quest’anno, la Garante per l’infanzia e l’adolescenza anche quest’anno è stata spesso invitata nelle scuole per trattare il tema del rapporto con le droghe. A questo proposito, dice Paula Maria Ladstätter, bisogna differenziare tra vendita e consumo personale di sostanze illegali: la vendita è un reato, il consumo una violazione amministrativa. Se un giovane o una giovane viene sorpreso a consumare droga, viene invitato a un colloquio con il prefetto insieme ai genitori; a seconda della situazione sono poi disposte una psicoterapia o ore di servizio sociale, ed è possibile anche la perdita del passaporto o della patente.

La Garante per l’infanzia e l’adolescenza si appella quindi ai genitori: molte madri e molti padri si sentono esposti alla pressione sociale. “Credono che il male nasca dal male e che il consumo di droga da parte dei loro figli si debba a cattiva educazione o incompetenza e sovraccarico genitoriale”, dice Ladstätter, che invita però ad abbandonare questa convinzione: è molto più importante verificare il rapporto con il figlio o la figlia, mantenere il dialogo, indagare se ci sono cause di stress a scuola, con gli amici o a casa. Da una situazione famigliare sicura non si sviluppa così facilmente una dipendenza.

Fondamentalmente, la cosa più sensata è dare ai giovani un'informazione realistica su possibilità e rischi del consumo, accanto all’esempio di vita concreta. Dare ai giovani la libertà di sperimentare se stessi è importante quanto mettere dei limiti, sostiene la Garante per l'infanzia e l’adolescenza. Imparare a superare autonomamente crisi e conflitti è per ragazze e ragazzi un requisito per la vita tanto importante quanto le competenze affettive e amorose. “Se c’è un fondato sospetto dell’esistenza di un pericolo, è fondamentale non compromettere il piano relazionale e della fiducia”, dice Paula Maria Ladstätter: “Reazioni di panico e divieti sono controproducenti”.

La Garante per l’infanzia e l’adolescenza continuerà a svolgere opera di sensibilizzazione, coinvolgendo in futuro in maniera più ampia anche ragazzi e ragazze minori di 14 anni. Non si tratta solo della loro salute, ma anche del loro futuro, considerando anche che spesso il consumo di droga porta con sè anche assenze da scuola.

Ulteriori informazioni sono disponibili presso la Garante per l’infanzia e l’adolescenza al numero 0471.946050 e alla pagina web www.garanteinfanzia-adolescenza-bz.org.

 

MC

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