Comunicati stampa

Tratta di esseri umani: la peggior forma di sfruttamento

Anche l’Ufficio della Garante per l’infanzia e l’adolescenza dell’Alto Adige conosce la problematica della tratta di esseri umani. Lunedì 30 luglio si celebrerà la Giornata internazionale contro questa forma di sfruttamento.

Sono soprattutto i minori stranieri non accompagnati ad essere vittima della tratta di esseri umani. La Garante per l’infanzia e l’adolescenza dell’Alto Adige, Paula Maria Ladstätter, mette in evidenza questo aspetto in occasione della Giornata internazionale contro la tratta di esseri umani, che verrà celebrata per la quinta volta il 30 luglio. L’Ufficio della Garante solo quest’anno si è occupato di tre casi che avevano a che fare con la tratta di esseri umani.

Un giovane somalo è arrivato in Alto Adige nel 2017. Sua madre, vedova, ha spedito il più forte dei suoi undici figli in un pericoloso viaggio verso l’Europa, per permettergli di trovare lavoro e sostenere in tal modo la sua famiglia di origine. Ora la sua mamma viene minacciata dai trafficanti, con i quali ha contratto dei debiti per trasportare suo figlio verso nord. Un sedicenne proveniente dal Gambia, che ora vive in Alto Adige, è sottoposto alle continue richieste di denaro da parte della sua famiglia. Suo padre è cieco, uno dei suoi fratelli è fisicamente disabile e sua madre si trova sempre sotto pressione perché deve estinguere i debiti. Il ragazzo è iscritto a scuola, lui vorrebbe però lavorare per potersi occupare della sua famiglia d’origine. Una giovane nigeriana ha vissuto per alcuni mesi in una struttura per profughi minorenni in Alto Adige. Un giorno è sparita. Sia i responsabili della comunità sia la Garante per l’infanzia e l’adolescenza temono che a causa dei debiti contratti dai genitori la ragazza sia stata costretta a prostituirsi. Nessuno sa dove sia finita.

“La povertà genera violenza e sfruttamento” sostiene Paula Maria Ladstätter, secondo la quale i giovani in fuga sono i più a rischio a cadere vittima della tratta di esseri umani. Spesso si ritrovano tra le mani dei trafficanti – in molti casi ben prima di intraprendere il loro viaggio verso l’Europa. Una volta giunti in Italia fanno pressioni per avere un lavoro, poiché devono estinguere debiti che loro stessi o le loro famiglie d’origine hanno contratto per il viaggio. I minori stranieri non accompagnati fanno molta fatica a trovare un lavoro, perché per ottenerlo hanno bisogno del permesso di soggiorno. Inoltre, se sono ancora in età di obbligo scolastico vengono iscritti a scuola. Per guadagnare soldi nel minor tempo possibile spesso intraprendono quindi percorsi pericolosi e illegali, quali il traffico di droga o la prostituzione.

La ILO (International Labour Organization), l‘Organizzazione internazionale del lavoro e agenzia specializzata delle Nazioni Unite, nel suo „Global Report on Trafficking in Persons“ parla, per il 2016, di 21 milioni di persone al mondo costrette ai lavori forzati. Il 28% è composto da minori: tre su quattro sono giovani donne. I giovani vengono rapiti e costretti a diventare bambini soldato o accattoni, sono sfruttati sessualmente, vittime di matrimoni combinati, traffico di organi e lavori forzati.

Il Ministero di Giustizia italiano nel 2015 ha rilevato che il 68% delle giovani donne che giungono in Italia non accompagnate sono costrette a prostituirsi e sono sottoposte a minacce e a violenza fisica e sessuale. 

Maggiori informazioni possono essere richieste all’Ufficio della Garante per l’infanzia e l’adolescenza, al numero telefonico 0471 946 050 oppure via e-mail all’indirizzo info@garanteinfanzia-adolescenza-bz.org.

MC

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