Comunicati stampa

I diritti dell’infanzia dall'età prescolare

Incontro tra la Garante per l’infanzia e l’adolescenza Ladstätter e i responsabili delle tre Direzioni provinciali Istruzione e formazione Ploner, Gullotta e Tschenett.

Da sx, Gullotta, Ladstätter, Ploner e Tschenett. (Foto: KIJA)

I bambini e le bambine dell’Alto Adige si dovrebbero confrontare già in età prescolare con i diritti dell’infanzia: su questo hanno convenuto i responsabili delle tre Direzioni provinciali Istruzione e formazione incontrando recentemente la Garante per l’Infanzia e l’adolescenza, Paula Maria Ladstätter. “Desideriamo giovani critici e consapevoli, che conoscono i loro diritti e li sanno anche rivendicare”, il messaggio che hanno voluto trasmettere gli intendenti Ploner, Gullotta e Tschenett. Occasione per promuovere questo intento sono due anniversari che si celebreranno a breve: i 30 anni della Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e i 10 anni dell’ufficio della Garante per l’infanzia e l’adolescenza dell’Alto Adige.

La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia rientra tra gli accordi internazionali giuridicamente vincolanti a garanzia dei diritti di bambini e bambine. È stata sottoscritta il 20 novembre 1989 dall’Assemblea generale dell’ONU, e ha l’obiettivo di tutelare i diritti di tutte le bambine e di tutti i bambini del mondo. Con la legge provinciale 26 giugno 2009, nr. 3, è stato invece istituito l’ufficio del Garante per l’infanzia e l’adolescenza dell’Alto Adige.

I bambini sono portatori di diritti e doveri, ed è importante che si confrontino fin da piccoli con ciò che possono e ciò che non possono fare, su ciò che è possibile e ciò che non lo è. Per esempio, se i genitori si separano, cosa significa “affido esclusivo”? I bambini hanno un diritto a incontrare i nonni? Un quindicenne che rompe un vetro deve pagare i danni? Una ragazzina di 10 anni ha diritto ad avere uno smartphone, un tredicenne può uscire senza il permesso dei genitori? Domande a cui non sempre è facile rispondere.

Edith Ploner è responsabile della Direzione provinciale Istruzione e formazione ladina. Incontrando i colleghi delle Direzioni italiana e tedesca e la Garante per l’infanzia e l’adolescenza, ha sostenuto l’importanza di sensibilizzare bambini e giovani sui diritti dell’infanzia: “I diritti di bambini e adolescenti devono essere maggiormente presenti negli intenti della comunità formativa e rappresentare la base del lavoro di formazione, in modo da garantire successo formativo per tutti”.

Gustav Tschenett è responsabile della Direzione provinciale Istruzione e formazione tedesca.  Dal canto suo, ha sottolineato che nella nostra realtà è opportuno rafforzare l’esistente e promuovere una costante opera di sensibilizzazione. In un confronto costante sul tema della formazione, i diritti di bambini e adolescenti vanno sempre tenuti presenti.

Vincenzo Gullotta è responsabile della Direzione provinciale Istruzione e formazione italiana. I bambini e le bambine, questo il suo contributo, portano con sé un eccezionale potenziale di apprendimento e cambiamento: si tratta di risorse emozionali, sensoriali e intellettuali orientate alla relazione, sempre in rapporto con l’ambiente cultura e sociale. I diritti di ogni bambino e ogni bambina all’identità, all’unicità e alle particolarità devono essere rispettati, così come vanno valorizzati i tempi di sviluppo e crescita.

Questi concetti sono stati ribaditi dalla Garante per l’infanzia e l’adolescenza Paula Maria Ladstätter, secondo la quale il confronto sui diritti dell’infanzia è un processo continuo e reciproco, che deve passare dalla testa al cuore per essere affrontato. “È per noi di grande importanza che i bambini e le bambine diventino cittadini maturi e consapevoli”. Secondo alcuni studi, i giovani e le giovani che si confrontano fin dalla tenera età con i diritti dell’infanzia sono disponibili a rapportarsi con gli altri, bambini o adulti che siano - insegnanti compresi - con rispetto, purché essi stessi siano trattati con premura e attenzione.

I responsabili delle tre Direzioni scolastiche hanno sottolineato, insieme alla Garante per l’infanzia e l’adolescenza, che l’approfondimento dei diritti dell’infanzia è un’opportunità per le scuole dell’infanzia e le scuole.  Gli istituti scolastici diventano così luoghi in cui i bambini e i giovani si sentono sicuri e protetti e dove trascorrono volentieri del tempo. Se gli adulti insegnano ai più giovani i diritti dell’infanzia ne traggono vantaggio tutti.

KIJA

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